top of page
Immagine del redattoreFloriana Risuglia

Alla scoperta dei territori vinicoli del Lazio: la Ciociaria.


Nei giorni scorsi ho messo da parte i miei panni di avvocato (ma solo per qualche giorno), per fare un viaggio enogastronomico nei territori della Ciociaria. Ho, infatti, partecipato - come Delegata per il Lazio dell'Associazione Nazionale Le Donne del Vino - al press tour dal titolo "Cesanese, terra di storie antiche", nell'ambito del progetto "riveLAZIOni".

Per chi non lo sapesse, il Cesanese è il vitigno autoctono a bacca rossa. E dà vita all'omonimo vino del Lazio: il Cesanese del Piglio DOCG.

Il viaggio ha preso il via dal secolare e meraviglioso leccio ad ombrello (nella foto) che ci ha accolto presso l'azienda Casale della Ioria, di Marina Perinelli e della sua famiglia: una tenuta di 38 ettari a conduzione biologica, che fa della bioversità un punto di forza. Trattandosi di una giornata dedicata agli esperti (sono anche un docente ONAV..) non è mancata la degustazione dei vini culminata nell'assaggio della prova di botte di spumante. Il momento culturale ha preso vita con la mostra delle opere del maestro ciociaro Antonio Menenti. Il viaggio è proseguito alla volta de L'Avventura, cantina nata dalla passione e dall'avventurosa determinazione della bresciana Gabriella Grassi. Anche questa azienda è interamente biologica e sosteniblie ed applica i principi dell'Agricoltura Organica Rigenerativa. Anche qui, dopo la visita in cantina e la degustazione non è mancato il collegamento culturale con il territorio, grazie ai musicisti cantori e studiosi di un'epoca tramontata, tuttora viva, grazie al loro lavoro di ricerca. La mattina dopo siamo andati presso l'azienda vinicola Giovanni Terenzi, anch'essa in conduzione biologica e sostenibile, grazie all'uso dei droni con agricoltura di precisione, dove siamo stati accolti dalla mitica Pina Terenzii e dal suo incommensurabile Papà Giovanni che, coadiuvato dalla moglie e dai tre figli, ciascuno con un proprio ruolo e con competenze specifiche, gestisce la cantina con "piglio" deciso. La degustazione è stata, come sempre, un'esperienza profonda di territorio e di umanità. Il momento artistico si è concretizzato nella piccola e coloratissima mostra di pittura su materiali di recupero dell'artista KaPri. Dopo le cantine, siamo andati a visitare la stupenda Anagni, città traboccante di Storia. Con la guida Annamaria, abbiamo scoperto dettagli e particolari della Cattedrale di Santa Maria il cui pavimento è reso unico e prezioso dai mosaici "cosmateschi", famosi persino in Inghilterra, ove ornano il pavimento dell'Abbazia di Westminster: nascosto e protetto da assi di legno, è stato mostrato di nuovo, solo nel 2010, in occasione delle nozze di William e Kate e lo abbiamo rivisto nel corso dell'incoronazione di Re Carlo III. E poi gli affreschi della cripta, il mitreo sotterraneo, per finire con il Palazzo di Bonifacio VIII, dove abbiamo rivissuto la storia dello schiaffo A seguire, la degustazione dell'azienda Colacicchi si è svolta presso l'enoteca La Bottega dei Papi, dove Carla Trimani ci ha guidati non solo nella degustazione, ma nella narrazione avvincente e vera che ha visto intrecciarsi i destini della sua famiglia e del Maestro Luigi Colacicchi. Una storia antica di amicizia, di passione, di dedizione, di amore per la musica e per il buon vino; passione trasmessa da Carla a tutti noi. Da ultimo, abbiamo effettuato un incantevole tour, con le e-bike tra i vigneti dell'azienda familiare Petrucca e Vela wine&family. Anche qui non è mancato il momento culturale, con l'accompagnamento musicale del coro polifonico di Bellagra, di cui Tiziana Vela fa parte.

Preziosa e ricca di spunti, la chiacchierata con l'enologo senior della cantina e con Ludovico Petrucca, figlio di Tiziana, giovane e dotato enologo. Aver scoperto questi territori ascosi, che si sono rivelati come gemme preziose è stata un'esperienza culturale di grande valore, allo scopo di valorizzare non soltando il prodotto enologico, ma anche il ricchissimo territorio. Magari attraverso progetti di enoturismo che possano portare i turisti a vedere la ricchezza dei luoghi attraverso gli occhi ed il cuore di chi questi territori li vive, li custodisce, li ama.


36 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page